Cosa è la Celiachia?
E’ una intolleranza alimentare su base autoimmune nei confronti del glutine, contenuto in diversi cereali fra cui grano, orzo, segale, farro, kamut ed avena.
E’ una condizione comune?
In Italia le diagnosi alla fine del 2012 erano 135.000 a fronte delle 550.000 attese (prevalenza stimata 1%).
Quale è il sesso più colpito?
E’ più frequente nel sesso femminile con un rapporto femmine/maschi di 3/1.
In che età si manifesta?
Può manifestarsi in qualsiasi età della vita (dopo lo svezzamento fino all’età geriatrica). Si nasce con una predisposizione genetica, ma vari fattori ambientali (stress, infezioni, modificazioni della flora batterica intestinale) sono necessari perché si manifesti.
Quali sono i sintomi che possono fare sospettare la celiachia?
Sintomi generali: dimagramento, stanchezza cronica, scarso accrescimento staturo-ponderale, depressione, ansia. Sintomi gastro-intestinali: diarrea, dolori addominali, meteorismo, stipsi, difficoltà digestiva. Sintomi extraintestinali: anemia, afte del cavo orale, anomalie dello smalto dentale, rialzo delle transaminasi, osteoporosi, infertilità ed alterazioni della sfera riproduttiva, dolori articolari e muscolari, eritemi, manifestazioni emorragiche, cefalea.
In quali altre condizioni/patologie è frequente la celiachia?
Familiari di celiaci, dermatite erpetiforme, diabete mellito di tipo 1, tiroidite autoimmune, sindrome di Down, deficit di IgA, cirrosi biliare primitiva, epatite autoimmune, sindrome di Sjogren atassia cerebellare, neuropatie periferiche, epilessia con o senza calcificazioni cerebrali.
Come si fa la diagnosi?
La ricerca degli anticorpi sierici antitransglutaminasi IgA, anti endomisio IgA ed antigliadina deamidata IgG identifica i soggetti con sospetta celiachia da confermare con la biopsia duodenale mediante gastroduodenoscopia. La biopsia consente di evidenziare la tipica lesione della celiachia caratterizzata da appiattimento e scomparsa dei villi dell’intestino tenue (figura 1A, 1B). Il test genetico è utile per evidenziare la predisposizione alla celiachia nei gruppi a rischio ed in caso di discrepanza fra sierologia e biopsia duodenale.
Quale è la terapia?
L’unica terapia è la dieta aglutinata stretta da seguire per tutta la vita. Se non riconosciuta e trattata con tale dieta, la celiachia può portare a gravi conseguenze fra cui l’insorgenza di un severo malassorbimento e di complicanze fra cui il linfoma intestinale.
Dopo la diagnosi è necessario sottoporsi a controlli?
Il controllo presso un centro specialistico va effettuato una prima volta dopo 6 mesi e successivamente 1 volta all’anno. Le motivazioni per il follow-up della celiachia sono le seguenti: 1) Verifica monitoraggio della dieta aglutinata (aderenza alla dieta) 2) Sviluppo di patologia autoimmune associata (in particolare la tiroidite autoimmune) 3) Possibile comparsa sindrome metabolica (secondaria ad aumento di peso per incremento dell’assorbimento intestinale) 4) Valutazione del metabolismo osseo (osteoporosi secondarie a malassorbimento di calcio e vit. D) 5) Sorveglianza per sviluppo di complicanze (celiachia refrattaria e linfoma intestinale).
Cosa è la Sensibilità al Glutine?
E’ una condizione caratterizzata da sintomi intestinali ed extraintestinali scatenati dall’assunzione di glutine, ma in cui è stata esclusa sia la diagnosi di celiachia che di allergia al grano.
E’ una condizione frequente?
Si pensa sia molto più frequente della celiachia con una prevalenza pari al 4-6% della popolazione generale.
Quale è il sesso più colpito?
E’ più frequente nel sesso femminile con un rapporto femmine/maschi di 2/1.
In che età si manifesta?
E’ rarissima in età pediatrica, mentre può manifestarsi in qualsiasi epoca dall’adolescenza all’età geriatrica.
Quali sono i sintomi che la possono fare sospettare?
Sintomi generali: stanchezza cronica, depressione, ansia. Sintomi gastro-intestinali: diarrea, dolori addominali, meteorismo, stipsi, difficoltà digestive. Sintomi extraintestinali: anemia, afte del cavo orale, osteoporosi, dolori articolari e muscolari, eritemi, parestesie, confusione mentale, cefalea.
Si associa ad altre condizioni/patologie?
E’ di frequente riscontro nei familiari di celiaci ed inoltre si associa frequentemente ad intolleranza al lattosio e più raramente al fruttosio.
Come si fa la diagnosi?
Al momento la diagnosi si basa sulla presenza dei sintomi indotti dall’assunzione di glutine, sulla loro scomparsa dopo dieta aglutinata e sulla loro ricomparsa dopo reintroduzione del glutine.. L’unico marcatore sierologico attualmente disponibile è l’anticorpo antigliadina di prima generazione di classe IgG e IgA che è positivo in più della metà dei soggetti con sensibilità al glutine.
Quale è la terapia?
L’unica terapia in grado di migliorare e far scomparire la sintomatologia è la dieta aglutinata stretta. Dal momento che non è noto se la sensibilità al glutine è una condizione permanente o transitoria, non è possibile stabilire se il glutine andrà reintrodotto nella dieta e la decisione dovrà essere presa caso per caso.
Dopo la diagnosi è necessario sottoporsi a controlli?
E’ indicata valutazione del quadro clinico e degli esami di assorbimento dopo 6 mesi di dieta senza glutine e successivamente con una cadenza annuale.